Caltabellotta

Unione dei Comuni Terre Sicane

L’Unione dei Comuni Terre Sicane si trova nel cuore della Sicilia ed è composta dai Comuni di Caltabellotta, Menfi, Montevago, Sambuca di Sicilia, Santa Margherita Belice. Alcuni di questi Comuni si trovano lungo l’Antica Via Selinuntina e conservano patrimoni connessi con le antiche civiltà del Mediterraneo, in particolare Sicani, Fenici e Punici, Greci e Romani. In questi comuni sono presenti giacimenti archeologici di livello internazionale, tra cui l’area archeologica di Monte Adranone, sito sicano, greco e punico, ma anche siti cd “minori” la cui rilevanza e attrattività va adeguatamente valorizzata, come nel caso del relitto di Porto Palo di Menfi (epoca cartaginese). Ma il territorio offre ulteriori elementi di attrazione di epoche storiche differenti, come ad esempio il Castello di Caltabellotta, dove fu firmata la Pace tra Aragonesi e Angioini nel 1302, il patrimonio normanno e svevo della stessa cittadina, il Palazzo del Gattopardo a Santa Margherita Belice. Per non dimenticare le produzioni della Dieta Mediterranea e molto altro.

32070

ABITANTI

ITALIA

LUOGO

434,23 

km²

Unione dei Comuni Terre Sicane

In particolare, Caltabellotta ha origini antichissime, alcuni sostengono che si tratti della antica Camycus, sede del leggendario re sicano Kòkalos. È accertato invece che qui alla fine del II sec. a.C. sorse Triokala, la città degli schiavi. Il luogo fu distrutto dai Romani e in seguito occupato dagli Arabi che lo chiamarono Kal’at al-ballut (Rocca delle Querce). Occupata dal conte Ruggero nel 1090, vide la riedificazione del suo castello ad opera dei Normanni. Qui fu firmata la “pace di Caltabellotta” tra Federico d’Aragona e Carlo di Valois il 19 aprile 1302 alla fine della guerra del Vespro tra Angioini e Aragonesi, che riconosceva al primo il predominio sulla Sicilia. Da non perdere la vecchia Chiesa Madre, Maria Santissima Assunta del 1330, dominante il nucleo più antico dell’abitato, la Chiesa del Carmine, che conserva la statua della Madonna delle Grazie, del Gaggini, i ruderi del Castello che appartenne dapprima alla famiglia Peralta e poi alla potente famiglia dei Luna, l’Eremo di San Pellegrino, che fu dimora del vescovo Santo fino alla morte. Il santuario è composto da due grotte, un monastero e una chiesa. Il territorio di Caltabellotta è ricco di Necropoli Sicane, con tombe situate lungo gli anfratti rocciosi.

Il territorio di Menfi sin dall’antichità fu interessato da insediamenti umani. Alcuni storici ipotizzano che la città di Inico, sede della reggia di Kòkalos re dei Sicani, fosse ubicata nelle vicinanze dell’attuale borgata di Porto Palo, considerato il porto Orientale di Selinunte. Il Casale di Burgiomilluso nel 1239 fu realizzato su un sito già occupato da un borgo saraceno. Dopo la scomparsa dei musulmani in Sicilia, la terra di Burgiomilluso era rimasta priva di abitanti. Nel 1518, sotto la dominazione spagnola, Giovanni Vincenzo Tagliavia ottenne da Carlo V il privilegio di costruire un casale sul territorio di Menfrici. Ma fu solo un secolo dopo, nel 1638, che Diego Tagliavia Aragona Cortes diede inizio alla costruzione del primo nucleo urbano di Menfi concedendo terreni a famiglie di contadini del circondario e costruendo le prime abitazioni. È dal 1638 in poi che il villaggio rurale viene chiamato Menfi, che sostituì il nome di Burgiomilluso, di Burgimelluso, di Burgio, di Borgetto, nomi che avevano caratterizzato il territorio e il casale. Da 26 anni il litorale di Menfi ottiene la Bandiera Blu della FEE – Foundation for Environment Education – a dimostrazione dell’attenzione all’ambiente e ai servizi, ma anche da alcuni anni la ‘bandiera verde’ dei pediatri italiani, che premia spiagge incontaminate e a tutta natura, ideali per i grandi ma anche per i loro bimbi. Da visitare in centro Palazzo Pignatelli, Esposizione – Museo del Mare e del relitto di Porto Palo e Centro Interpretazione della Rotta dei Fenici, ma anche del nuovo Ecomuseo del Mare e dei Pescatori promosso dalla Rotta dei Fenici. Numerosi i percorsi legati alla natura ed alla produzione vitivinicola, certificata dalla DOC Bianco di Menfi e valorizzata dalla Strada del Vino Terre Sicane che abbraccia i Comuni dell’Unione. A partire da Sambuca di Sicilia, Borgo più bello d’Italia 2016 e Borgo dei Borghi, con il suo unico Quartiere Saraceno e Palazzo Panitteri, Centro Interpretazione della Rotta dei Fenici e sede di un altro Itinerario Culturale del Consiglio d’Europa Iter Vitis.

VignetiMenfi
Monte Adranone ph Michele Termine
montevago
Palazzo_Filangeri_di_Cuto

Unione dei Comuni Terre Sicane

A breve distanza, Santa Margherita Belice, città del Gattopardo per il Palazzo dei Filangeri Cutò, antenati dello scrittore Giuseppe Tomasi di Lampedusa che qui ambienta parte del suo famoso romanzo, Il Gattopardo, sua residenza di campagna in Santa Margherita. Oggi l’edificio ospita il Museo del Gattopardo e l’Istituzione Parco Letterario Giuseppe Tomasi di Lampedusa.

Infine Montevago, posto su un altopiano dove secondo tradizione si svolsero alcuni scontri tra Greci e Punici. In particolare, qui si svolse probabilmente la cd battaglia sul fiume Crimiso (339 a.C.), combattuta tra l’esercito greco guidato da Timoleonte e quello punico sotto la guida di Amilcare e Asdrubale – narrata da Plutarco e Diodoro. Nell’827 l’esercito musulmano, guidato da Asad, si scontrò qui con l’esercito bizantino, guidato dal generale Palata, sconfiggendolo. Successivamente nella zona sorsero casali e villaggi, di cui rimangono citazioni nei documenti del periodo normanno, con riferimenti a nuclei urbani.

Tra questi si ricorda “Rabl Al-Balat” nei pressi della località Calatrasi, il casale Belich e Mazil Sindi detto successivamente Miserindino che darà il nome, sin dal XIV secolo, all’omonima baronia. Il territorio offre ai visitatori anche siti archeologici come quello sito in Contrada Caliata con i resti di un casale musulmano oppure in Contrada Mastroagostino, dove sono stati ritrovati i resti di una villa rustica romana.
A Montevago inoltre si trova il complesso termale “Terme Acqua Pia”, con acque sulfuree e trattamenti termali.

Ma il territorio dei cinque comuni vanta importanti elementi legati alle produzioni agroalimentari e alla dieta mediterranea, ad iniziare dalla produzione vitivinicola di gran pregio, per continuare con l’olio di oliva, i carciofi e i fichi d’india.