Non è un caso se gli antichi Greci ritenevano che Afrodite, la Venere dei Romani, fosse nata dal mare di Cipro. Il fascino che avvolge la terza isola per estensione del Mediterraneo si compone di tanti tasselli, a cominciare dagli angoli di natura incontaminata che caratterizzano le coste e i paesaggi interni. Ma non solo. Cipro vanta una storia e un’identità complesse legate alla peculiare posizione geografica che la vede da sempre una cerniera tra Occidente e Oriente: dall’archeologia alla religione, dall’architettura alla gastronomia, dalle spiagge agli itinerari per il trekking e il mountain biking, il versante meridionale dell’isola è davvero un territorio variegato e tutto da scoprire. La Smart Way della Repubblica di Cipro si articola in tre percorsi interconnessi che valorizzano le eccellenze del patrimonio archeologico agganciandosi a un unico, ammaliante filo conduttore: le tracce di Afrodite.
Prima di accingerci a esplorarle, non si può mancare di dedicare almeno due giorni alla capitale Nicosia, ricca di tesori culturali e suggestioni mediterranee. Per un primo incontro con la dea della bellezza varchiamo l’ingresso del Museo Archeologico di Cipro: la famosa Afrodite di Soli è uno dei reperti più visitati della ricca esposizione che documenta la civiltà dell’isola dall’età neolitica al primo periodo bizantino (VII secolo d.C.). Aggirandosi fra le numerose chiese, le moschee, i palazzi storici e gli edifici tradizionali – tra cui l’Hammam Omereye – il tour cittadino può culminare con una visita al Centro Artigianale di Cipro e con una tappa al mercato della città vecchia per sedersi alla tavola di una delle taverne locali. Da non perdere l’animato quartiere di Laika Geitonia, pullulante di caffè, ristoranti e negozi.
L’antico regno di Idalion
Lasciata Nicosia il percorso ci conduce verso sud alla volta della città di Dali.
Qui sorge il sito archeologico di Idalion, uno dei più importanti regni dell’antichità fondato dal re acheo Chalcanor nel 1100 avanti Cristo e fiorente fino alla metà del V secolo avanti Cristo. La strategica posizione fra le miniere di rame dell’interno e i porti della costa orientale e meridionale contribuì alla prosperità dell’insediamento. Qui, secondo la mitologia classica, il dio della guerra Ares uccise per gelosia Adonis, l’amante di Afrodite.
Il palazzo di Idalion vanta una collezione di circa ottocento iscrizioni, molte delle quali in lingua fenicia (insieme ad alcuni esemplari greci, in dialetto arcado-cipriota): fra i documenti più significativi si annovera la Tavoletta di Idalion custodita presso la Biblioteca Nazionale Francese, incisa su entrambi i lati e risalente all’epoca della dominazione fenicia, intorno al V secolo avanti Cristo.
Dopo una visita al Museo dell’Antica Idalion la passeggiata prosegue fra le stradine della cittadina fino a raggiungere la chiesa di Agios Andronikos (Sant’Andronico), nel cuore del centro storico; vale la pena concedersi una sosta per i tradizionali spuntini che qualcuno fa risalire all’epoca dei Fenici: i koupes, uno street food a base di carne, cipolla, prezzemolo e spezie. Da Dali puntando in direzione sud fino alla costa raggiungiamo l’area di Larnaka con il sito archeologico di Kition, città-regno fondata dai Greci Micenei nel XIII sec. a.C. e dominata dai Fenici nel IX secolo. La sua prosperità era legata al porto, fulcro dei traffici commerciali di prodotti agricoli verso il Mediterraneo orientale, l’Egitto e il Mar Egeo. I resti del Tempio di Afrodite testimoniano come la dea della bellezza fosse venerata anche in questi lidi.
Se la località balneare di Larnaka è concentrata sull’esteso lungomare di Finikoudes, dobbiamo portarci nell’entroterra cittadino per visitare la chiesa di San Lazzaro (Agios Lazaros) e l’antico quartiere turco di Skala. L’itinerario prosegue nel versante parte sud-orientale di Cipro alla volta di Ayia Napa, caratteristico villaggio di pescatori e oggi animata località turistica.
Nella culla di Astarte
La seconda proposta si focalizza sui leggendari luoghi di nascita di Afrodite, scoprendo i legami tra il suo mito e quello di Astarte, la divinità fenicia della fertilità.
Da Larnaka puntiamo in direzione ovest fino a raggiungere il villaggio di Choirokoitia (IX sec a.C.), importante sito preistorico certificato Unesco dal 1998. A seguire Limassol (Lemesos), primo scalo marittimo di Cipro, e a pochi chilometri il villaggio di Erimi con il Museo del Vino, un omaggio alla tradizione enologica dell’isola che vanta 5500 anni di storia; nelle vicinanze sorgono l’insediamento preistorico di Sotira e il castello medievale di Kollosi, quartier generale dei Cavalieri Ospitalieri.
Ad oriente ci attende l’antica Amathus, uno dei due grandi siti dedicati ad Afrodite, dove sono ancora visibili i resti di santuari e templi dedicati alla dea.
Secondo la mitologia il tempio di Afrodite ad Amathous sarebbe stato fondato da Amathous, figlio del re Aerias. E proprio qui Arianna, figlia del Re Minosse, fu abbandonata da Teseo – che aveva aiutato ad uccidere il Minotauro – sulla via del ritorno da Creta ad Atene.
Ad ovest di Lemesos, affacciato da un’altura sulla baia di Episkopi, il sito archeologico di Kourion risale al XIII secolo a.C. Da visitare il teatro greco-romano del II secolo a.C., il Santuario di Apollo Ylatis e la Basilica Paleocristiana.
Seguendo la costa sud in direzione ovest, a circa quaranta chilometri la prossima imperdibile tappa è la Rocca di Afrodite (Petra tou Romiou), il leggendario sito dove la dea nacque dalla spuma del mare là dove Crono vi aveva gettato i genitali di Urano. Nel vicino villaggio di Kouklia è possibile pranzare in una delle numerose taverne locali disseminate nel centro storico. Provate il tradizionale meze, un ricco pasto composto di numerose portate che fondono i sapori tradizionali dell’isola. Sorge nelle vicinanze di Kouklia il tempio di Palaipafos dedicato alla dea della bellezza, uno tra i più venerati del mondo antico, incluso nella lista del patrimonio mondiale dell’Unesco.
Ancora un’area da visitare nel villaggio di Yeroskipou, i Giardini sacri di Afrodite, una vasta area di splendidi giardini dedicati alla dea, oggi sostituiti dal moderno villaggio rinomato per le sue delizie cipriote.
L’itinerario si conclude a Pafos, eletta Capitale Europea della Cultura per l’anno 2017 in virtù del suo ruolo di ponte tra culture diverse: un melting-pot di cui sono rimaste molte tracce. Da vedere Le Tombe dei Re, vasta area sepolcrale famosa per la maestosità delle tombe, e l’omonimo Parco Archeologico – anche inserito nel patrimonio Unesco – famoso per i pavimenti a mosaico delle sue abitazioni.
Le sacre acque di Afrodite
Da Pafos, seguendo la costa orientale in direzione nord, la terza proposta ci porta a immergerci nella natura incontaminata della penisola di Akamas, protetta dall’omonimo parco nazionale. Da visitare la gola di Avakas, un paradiso incontaminato per gli amanti del trekking, e la baia di Lara, dove depongono le uova le tartarughe verdi (Chelonia Mydas) e Loggerhead (Caretta Caretta).
Sul lato settentrionale i Bagni di Afrodite, una piscina scavata nella roccia: qui, secondo la leggenda, Afrodite incontrò l’amato Adone mentre si immergeva nelle sue acque limpide; e ancora oggi tradizione vuole che farci un bagno aiuti a rimanere giovani.
Ecco, infine, l’ultima delle dieci città-stato di Cipro, conosciuta come Marion (ribattezzata Arsinoe durante il periodo ellenistico), ricca di oro e rame al centro di fiorenti scambi commerciali con Atene.
Sempre da Pafos, una strada conduce verso l’interno alla zona dei Monti Troodos. Monaci, fuorilegge, attivisti politici, ricchi annoiati e, in tempi più recenti, sciatori ed escursionisti: da sempre questa catena montuosa accolgono chi è alla ricerca di rifugio, protezione, ascesi o, più semplicemente, di un armonioso contatto con la natura. Nei pressi del Monte Olimpo, la vetta più alta della catena montuosa (1.952 m.s.l.m.), si trova un attrezzato centro visitatori con cartine e notizie sui percorsi disponibili (sentiero di Artemide, sentiero di Persefone, Atalante, Caledonia e così via, e non solo: vi è anche una frequentata stazione sciistica attrezzata con piste da discesa servite da cinque impianti di risalita.
E ancora, i Monti Troodos custodiscono alcune tra le testimonianze più significative dell’arte bizantina e post bizantina: dieci edifici religiosi (nove chiese e un monastero) in cui spicca il contrasto tra le forme semplici dell’architettura rurale cipriota e le ricche decorazioni interne.
Da qui volendo si può chiudere l’anello puntando verso oriente e tornando a Nicosia. Una Smart Way attraverso cui entrare in contatto con la cultura cipriota tra passato e presente, con un popolo che ha tanta voglia di raccontare la sua storia e la sua identità.