La Rotta dei Fenici – Tunisia

La grande espansione coloniale fenicia ha segnato in maniera particolare la storia dell’area che oggi corrisponde alla Tunisia. Qui, infatti, alla fine del IX secolo a.C., e più precisamente nell’814 a.C., viene fondata Cartagine, da coloni provenienti da Tiro, una delle grandi e potenti città della Fenicia (corrispondente all’attuale Libano). Ma la frequentazione fenicia del Mediterraneo occidentale risale ancor più indietro nel tempo, alla fine del II millennio a.C.: le fonti, infatti, ricordano che Utica sarebbe stata fondata, sempre da coloni tiri, quasi trecento anni prima di Cartagine, nel 1101 a.C.

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Il territorio tunisino conduce alla scoperta di numerosi siti punici posizionati sia sulle coste sia nell’entroterra. È possibile, dunque, parlare, nel caso della Tunisia, di una penetrazione totale. Fra i principali insediamenti possiamo citare oltre ad Utica, Hadrumetum, Kerkouane nella regione di Capo Bon, Thapsus, Gerba, Maktar, Dougga, Sicca ed ovviamente Cartagine, la regina del Mediterraneo e la grande nemica di Roma. Ben poco rimane oggi della gloriosa città,fondamentale testa di ponte dell’espansionismo fenicio. Le aree archeologiche sono disseminate all’interno della città moderna, caratterizzata da un’edilizia di prestigio. Manca così una visione d’insieme, ma come negare che sia emozionante il colpo d’occhio sulla città dalla collina di Byrsa dove si trovano il Museo Archeologico e la Cattedrale di San Luigi.

Ma il passato della Tunisia non è solo cartaginese ma anche romano (è stata una delle più ricche e fiorenti province dell’Impero Romano), numida, vandalo, bizantino e arabo. Un passato dalle mille sfaccettature che si intersecano, si sovrappongono e talora si elidono in maniera sorprendente.

La perla di Tunisi è il Palazzo del Bardo, un’antica costruzione risalente al XVII secolo che ospita il più importante museo della Tunisia, probabilmente una delle maggiori collezioni di tutto il bacino del Mediterraneo.

El Jem si presenta con il suo grandioso anfiteatro. Uno degli edifici romani meglio conservati dell’intera Africa, un vero e proprio gioiello architettonico che impreziosiva l’antica città di Thysdrus.

Prima testa di ponte dell’Islam in Maghreb, Kairouan è una città santa in cui si respira un’atmosfera di quiete, rispetto e profonda fede, che contribuisce ad esaltare la bellezza di monumenti sacri, patrimonio dell’umanità. Catalizzatore di sguardi è la Grande Moschea.

Sbeitla, l’antica Sufetula, è uno sprazzo di storia romana sfuggito all’erosione del tempo, che si innalza maestoso da un vasto altipiano a oltre 500 metri di quota. La porta di Antonino permette l’accesso al foro, la cui vasta piazza era completamente cinta da portici. Qui i tre templi di Giove, Giunone e Minerva rapiscono lo sguardo e fanno intuire la grandiosità dell’intero impianto cittadino.

Ancora Roma. Altre imponenti rovine imperiali si sono conservate a Dougga, l’antica Thugga romana. Uno dei più interessanti e meglio conservati siti archeologici di tutta l’area mediterranea.