Nell’ambito del Progetto Erasmus+ “All Tourist”, martedì 21 novembre si è tenuto a Piombino l’incontro “Capacity building, sviluppo e potenziamento: Pedagogia del Patrimonio e Turismo Sociale. Incontro di sensibilizzazione e audit“, realizzato in collaborazione con la Parchi Val di Cornia e la Feisct – Federazione Europea Itinerari Storici Culturali e Turistici, a cui hanno partecipato delegati di diverse regioni italiane che fanno parte della Rotta dei Fenici ed una giornalista di PleinAir, media partner d’eccezione di tante iniziative dell’itinerario.
L’incontro è stato incentrato sulle metodologie operative di sviluppo integrato e sostenibile dei territori, prendendo come riferimento la Convenzione di Faro che introduce un concetto molto più ampio e innovativo di “eredità-patrimonio culturale”, considerato “un insieme di risorse ereditate dal passato che le popolazioni identificano, indipendentemente da chi ne detenga la proprietà, come riflesso ed espressione dei loro valori, credenze, conoscenze e tradizioni, in continua evoluzione” (art. 2) e di “comunità di eredità-patrimonio”, cioè, “un insieme di persone che attribuisce valore ad aspetti specifici del patrimonio culturale, e che desidera, nel quadro di un’azione pubblica, sostenerli e trasmetterli alle generazioni future” (art. 2).
Chiarissimi sono gli obiettivi della Convenzione, finalizzata a:
a. riconoscere che il diritto al patrimonio culturale è inerente al diritto a partecipare alla vita culturale, così come definito nella Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo;
b. riconoscere una responsabilità individuale e collettiva nei confronti del patrimonio culturale;
c. sottolineare che la conservazione del patrimonio culturale, e il suo uso sostenibile, hanno come obiettivo lo sviluppo umano e la qualità della vita;
d. prendere le misure necessarie per applicare le disposizioni di questa Convenzione riguardo:
- al ruolo del patrimonio culturale nella costruzione di una società pacifica e democratica, nei processi di sviluppo sostenibile e nella promozione della diversità culturale;
- a una maggiore sinergia di competenze fra tutti gli attori pubblici, istituzionali e privati coinvolti”.
Protagonisti sono dunque i cittadini, per cui bisogna “promuovere azioni per migliorare l’accesso al patrimonio culturale, in particolare per i giovani e le persone svantaggiate, al fine di aumentare la consapevolezza sul suo valore, sulla necessità di conservarlo e preservarlo e sui benefici che ne possono derivare” (art. 12).
La Convenzione di Faro considera anche il diritto, individuale e collettivo, “a trarre beneficio dal patrimonio culturale e a contribuire al suo arricchimento” (art. 4) ed evidenzia la necessità che il patrimonio culturale sia finalizzato all’arricchimento dei “processi di sviluppo economico, politico, sociale e culturale e di pianificazione dell’uso del territorio” (art. 8).
I tecnici presenti hanno portato il proprio contributo di idee e di esperienze sui temi legati alla Pedagogia del Patrimonio, l’interpretazione comunicativa, il turismo responsabile, esperienziale e lento, l’accessibilità e la creatività. Sono stati trattati anche i temi della governance e della comunicazione integrata e le attività culturali, turistiche ed educative per il periodo 2018/2020.
Particolare attenzione è stata riservata all’analisi dei modelli di “Smart Ways” e dei Centri di Interpretazione che la Rotta dei Fenici ha deliberato nel corso delle ultime due Assemblee generali 2016/2017, e alla figura professionale del facilitatore territoriale, oggetto di valutazione del progetto “All Tourist”.
La riflessione ora passa alla riunione in Spagna che si terrà la prossima settimana a Ibiza.