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Fermo

La vocazione della città di Fermo, per la sua storia di città di studi e per la sua tradizione di centro di scambi culturali nell’Adriatico, è volta da sempre all’accoglienza e all’ospitalità.

La città di Fermo conserva un impianto urbano rinascimentale intatto che partendo dalla principale Piazza del Popolo – tra le più belle delle Marche – è godibile attraverso una serie di itinerari costellati di chiese, tra cui la Cattedrale dalla splendida facciata gotica, palazzi nobiliari, cortili e portali artistici.

La Pinacoteca Civica, ricca di tavole tardogotiche, è celebre per la famosa “Adorazione dei Pastori” di P.P. Rubens, e la Biblioteca Civica “Romolo Spezioli”, tra le più note in Italia per il suo patrimonio librario antico, il cui cuore – la seicentesca Sala del Mappamondo – è vanto cittadino.

La città custodisce nel sottosuolo un complesso impianto idrico di cui fanno parte le Cisterne Romane di epoca augustea, le più grandi costruite dai Romani per estensione in metri quadri, la cui visita è imprescindibile per chiunque giunga in Città anche per poche ore.

Un posto d’eccellenza merita, nell’offerta culturale fermana, il settecentesco Teatro dell’Aquila, tra i più belli e grandi delle Marche: un ambiente prestigioso, arricchito dai fondali storici di Alessandro Sanquirico e dall’affresco centrale opera di Luigi Cochetti. La struttura, oltre a rappresentare uno dei beni culturali più apprezzati della Città, è sede di importanti stagioni di spettacolo lirico, sinfonico, di prosa secondo una tradizione plurisecolare che ha visto le sue scene calcate dai più grandi nomi del panorama internazionale.

Altro punto di interesse per cui è famosa Fermo è l’ottocentesca Villa Vitali, un prestigioso edificio realizzato su disegno dell’Architetto Gaetano Manfredi, oggi sede del rinnovato Teatro all’aperto, che ospita una parte significativa della stagione teatrale estiva.

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ABITANTI

ITALIA

LUOGO

124 

km²

Fermo

La città di Fermo vanta origini antichissime e una storia ricca di avvenimenti significativi; il primo insediamento di cui si hanno tracce nella città è quello dei Villanoviani, che occuparono l’attuale colle del Girfalco intorno al IX secolo a.C. Segno chiaro della loro presenza sono le necropoli scoperte nella periferia fermana e i vasi fittili di loro produzione. Seguirono poi i Piceni, presenti in questa zona dal VII secolo a.C., popolazione di provenienza laziale che giunse a occupare tutti i territori compresi tra il sud delle Marche e il Nord dell’Abruzzo, fino a Pescara.

I Piceni vennero però costretti ad abbandonare la città quando furono sconfitti dai Romani nel 267 a.C. Fermo diventò infatti colonia romana ufficialmente dal 264 a.C. e numerose sono le testimonianze architettoniche di questo periodo: dai resti del teatro sull’allora colle Sabulo (oggi Girfalco), alle Cisterne Romane, al Castellum Firmanorum in contrada Salvano.

I più noti prodotti tipici del fermano sono la caciotta del fermano, il ciauscolo e il vino cotto.

Il frustingo è il dolce natalizio tipico di Fermo: l’impasto è a base di fichi secchi, uva passa, mandorle, noci, vino cotto, aromatizzato con l’aggiunta di cacao, caffè, rhum, buccia grattugiata di arancio e limone, canditi  e spezie come la cannella e la noce moscata.
L’evento di maggior rilievo è la Festività di Maria Assunta, celebrata il 15 agosto, data in cui si svolge il Palio della Cavalcata dell’Assunta a partire dal 1982.

Durante l’anno il Festival Tipicità celebra i sapori e altre eccellenze del Made in Marche.

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